
BABY SITTER o anche DISCORSO SU UNA BABY AD UNA BABY.
mi ero innamorato di quella baby, baby.
sembrava proprio la baby per me, dolce baby.
capisci baby? una di quelle baby che non è “cena a due io e te, baby?” e poi su e giù con la baby a far bicipiti e addominali da palestra, baby.
no baby, no…era più una da “il prossimo giro spetta a me baby” e giù tutti sbronzi con vino rosso e rum e birra messicana del cazzo, cazzo baby cazzo baby.
dio bon baby, mi ero proprio un po’ innamorato di quella babybaby dagli occhi pazzi, baby.
si andava in giro e si parlava. e si sorrideva di sorrisi belli, baby.
di quelli che ti fan pensare “io la sposo questa cazzo di baby. voglio un esercito di bimbi baby da lei” porco baby.
baby baby…il mio cuore è freddo ora, baby.
e vorrei fosse caldo, baby. di rabbia, passione o caldo d’amore.
ma è freddo, baby. freddo.
quella baby…
baby è in oklahoma town ora, baby.
le ho detto d’andare e lasciare me ascoltare i dolci battiti del cuor.
ho un po’ freddo baby blue, baby.
new york city night and day.
e la sua lingua…la sua lingua, baby.
muscolo caldo d’amore. si muove, caldo, impazzito, d’amore, lontano da occhi e cervello e cuore.
evvà. le fauci s’aprono e la lingua va.
la sua lingua baby blue. the tongue.
scruta, assaggia, accarezza.
tutt’intorno è una danza.
mattanza nel mio cuore, baby.
nei miei occhi rossi d’amore, dolce baby.
cazzo di un cazzo di un baby.
arrrr ah!
o si baby,
vedrò.
vedrò.
aspetterò e parlerò, baby.
e se la dolce donna andare vorrà, baby…
beh…
ti chiedrò di sederti qui accanto a me.
“sit baby”, baby sitter.
Tu sei un grande!!
grazie donna fortuna. mi segui sempre…
lo adoro 😀